La paralisi laringea nel cane può essere definita come una diminuzione o una totale assenza d'abduzione delle corde vocali e delle cartilagini aritenoidee durante l'inspirazione, dovuta ad una perdita d'innervazione del muscolo cricoaritenoideo dorsale responsabile dell'abduzione delle cartilagini aritenoidee.
I nervi responsabili dei movimenti laringei sono i nervi laringei craniali che originano dal nervo vago a livello del ganglio nodoso la cui branca interna provvede all'innervazione della mucosa laringea, mentre la branca esterna provvede all'innervazione motoria dei muscoli cricotiroidei. I nervi laringei ricorrenti originano dai nervi vaghi e circondano l'arteria succlavia a destra e il legamento arterioso a sinistra; questi innervano tutti i muscoli laringei eccetto i cricotiroidei. Nel cane esistono tre cartilagini impari (l'epiglottide, la cartilagine cricoidea e la tiroidea) e un paio di cartilagini aritenoidee con due processi: il corniculato ed il cuneiforme. Le due cartilagini aritenoidee sono connesse da un legamento che accoglie la piccola cartilagine inter aritenoidea.
Le cause della paralisi possono essere congenite e acquisite:
• Congenite la paralisi laringea congenita è stata riscontrata nel Siberian husky, nel Bulldog inglese, nei TTB e nel Bovaro delle fiandre nel quale è stato messo in evidenza un gene autosomico dominante responsabile della trasmissione ereditaria della malattia.
• Acquisite:
Il sospetto di paralisi laringea può nascere dai segni clinici che spesso sono riferiti dal proprietario, quali: intolleranza all'esercizio, stridore inspiratorio, cambio della voce, tosse, vomito, e nei casi più gravi, cianosi e crisi sincopali.
L'esame laringoscopico è la tecnica d'elezione per confermare la diagnosi. Il piano di anestesia deve essere superficiale, per consentire al soggetto di mantenere il riflesso laringeo. Ed all'operatore di osservare i movimenti delle corde vocali e delle cartilagini aritenoidee.
Man mano che il piano anestesiologico si approfondisce i movimenti scompaiono.
Tutte le strutture laringee devono essere osservate per parecchi atti respiratori in modo da poter valutare anche la minima anomalia nei movimenti di abduzione ed adduzione delle cartilagini aritenoidee.
Nell'animale sano queste si abducono durante l'inspirazione e si adducono nell'espirazione, mentre nel soggetto affetto da paralisi laringea il movimento di abduzione viene a mancare: bilateralmente se la paralisi è completa; monolateralmente (solitamente a sinistra) nel caso di emiplegia laringea. Durante questo esame è molto importante prestare attenzione ai movimenti del torace per distinguere i reali movimenti di abduzione delle corde vocali, contemporanei all'inspirazione, dai piccoli movimenti spastici che si possono osservare durante l'esame laringoscopico. Si consiglia inoltre eseguire sempre una radiografia del collo per escludere la presenza di masse perilaringee o cervicali e una radiografia del torace per escludere: la presenza di masse intratoraciche coinvolgenti il nervo laringeo, di edema polmonare conseguente allo sforzo inspiratorio oppure di polmonite ab-ingestis, anche se quest'ultima è una condizione infrequente.
Studi retrospettivi hanno evidenziato un'elevata incidenza di disturbi metabolici concomitanti a paralisi laringea consigliamo, pertanto, il dosaggio degli ormoni tiroidei per escludere una condizione di ipotiroidismo.
Alcuni soggetti necessitano di un trattamento d'urgenza, che prevede innanzi tutto la somministrazione di ossigeno, tramite mascherina, cateteri nasali, gabbie ad ossigeno o, nei casi più gravi, tramite tracheostomia temporanea. Nei casi meno gravi è indicato l'utilizzo di cortisone per uso endovenoso, per diminuire l'edema infiammatorio perilaringeo. Nel caso di edema polmonare è consigliabile la somministrazione di diuretici. Nei soggetti particolarmente agitati può essere utile anche la somministrazione di tranquillanti, allo scopo di rendere meno affannoso il respiro.
Nei soggetti ipertermici è necessario abbassare la temperatura con frizioni di acqua fredda o con ghiaccio.
Una volta confermata la paralisi laringea è necessario intervenire chirurgicamente per migliorare il flusso d'aria allargando lo spazio tra le corde vocali senza accentuare il rischio di inspirazione di acqua o cibo. A questo proposito sono state descritte diverse tecniche:
Laringectomia parziale: è una tecnica piuttosto semplice che si esegue per via trans-orale o per via ventrale, che prevede l'escissione totale o parziale delle corde vocali e dei processi corniculati.
Cordectomia: di una o di tutte e due le corde vocali.
Trasposizione di un lembo neuromuscolare: questa tecnica ripristina la funzionalità laringea mediante re innervazione dei muscoli laringei, processo che tuttavia richiede un periodo fino ad 11 mesi.
Laringofissurazione: Questa tecnica consiste in una laringotomia ventrale, con incisione mediana dentellata della cartilagine tiroidea. Uno dei lembi della cartilagine tiroidea viene dislocato cranialmente e suturato al controlaterale in modo da allargare la glottide. A questa tecnica si associa l'ablazione delle corde vocali. I risultati di questa tecnica sono soddisfacenti, tuttavia la necessità di eseguire una tracheotomia preliminare aumenta il rischio di formazione di tessuto di granulazione a livello di escissione delle corde vocali con conseguente stenosi cicatriziale3 e le difficoltà tecniche rendono questo intervento poco praticabile
Lateralizzazione delle cartilagini aritenoidee mono o bilaterale: In questo intervento viene inciso il muscolo tireofaringeo e la cartilagine viene ancorata con un punto di sostegno e poi lateralizzata, dopo aver scontinuato l'articolazione tireocricoidea. Viene continuata anche l'articolazione cricoaritenoidea e il legamento interaritenoideo viene reciso fra i due processi corniculati, prestando attenzione a non penetrare nella mucosa laringea. Questo intervento permette, nella maggioranza dei casi, una eccezionale ripresa della normale funzionalità respiratoria.
Laringe normale
Paralisi laringea
Cartilagine Laringea lateralizzata